W.o.
=
M.e
N.
di Daniela
Troina Magrì Ringraziamenti e saluti iniziali Quando Tina
Paladini un paio di mesi fa mi propose di partecipare a questa
interessante tavola rotonda sui valori e la progettualità
dell’associazionismo capii subito che la sfida sarebbe stata quella di
condensare in pochi minuti l’enorme quantità di idee, esperienze,
progetti che coinvolgono un tema così centrale della nostra società. La prima sfida
è stata quella di trovare un titolo sintetico per il mio intervento così
ho coniato l'acronimo W.o.
=
M.e
N.
1) Uomini e Donne nell’Associazione Un
associazionismo efficace si basa sulla collaborazione e integrazione di
uomini e donne. 2) Uomini e donne in rete in un’Associazione, in
rete con altre Associazioni Un’associazione
efficace, superato ogni genere di campanilismo, deve stimolare un
networking a più alto livello che promuova l’integrazione di
associazioni diverse e produca beni relazionali il più importante dei
quali io credo sia il Mentoring. 1)
Uomini e Donne nell’Associazione Women e Men.
Sono le donne e gli uomini che fanno l’associazionismo. Si ritrovano ad
associarsi persone accomunate da affinità di pensiero, interessi
culturali e/o sociali, valori. Sono persone che hanno abbattuto le
“cortine di ferro contro ogni fede”, si sono liberate dagli alibi che
bloccano la stragrande maggioranza delle persone e si mettono in gioco,
lavorano, indipendentemente da quella che può essere la peculiarità
della missione specifica, per realizzare progetti positivi.
In Wo = MeN, ho
inserito quei due trattini di congiunzione, per rappresentare questo nuovo
spirito associazionistico, che superate le distinzioni di genere che hanno
caratterizzato la stragrande maggioranza delle associazioni nate
all’inizio del secolo scorso pur animate dallo stesso spirito di
servizio nei confronti della società (si pensi ai Lions e Rotary di
qualche decennio fa, esclusivamente maschili da una parte e ad esempio la
fondazione Bellisario, Cosa c’è di
nuovo oggi? Siamo passati
dalla società delle “O” alla società delle “E”. Ho partecipato
proprio ieri con piacere e profitto a un workshop presso 2) Uomini
e donne in rete in un’Associazione, in rete con altre Associazioni Il livello di
networking che si realizza all’interno di un’associazione è
ovviamente il primo passo. In un mondo così globalizzato,
tecnologicamente avanzato, così bisognoso allo stesso tempo di
integrazione e collaborazione, il reale successo, in termini di risultati,
dell’associazionismo dipenderà dalla capacità di dialogo, integrazione
e complementarietà tra associazioni diverse: la capacità di realizzare
un networking di secondo livello, se così si può dire. Ecco
allora il perché ho incluso nell’acronimo due parole: Mentoring e
Networking. La sfida
odierna si vincerà grazie alla capacità di fare rete in modo diverso. Non è un caso che anche il Forum PA di quest’anno abbia come tema la rete.
Grazie anche a Tina perchè con l’evento di oggi ha dato una prima risposta concreta
a
questa esigenza. Capacità di
fare rete significa costruire, creare Beni relazionali. Il
premio Nobel Amartya Sen in “Sviluppo e libertà” Mondadori 2000
afferma che la crescita dei beni relazionali e del capitale sociale è un
fattore chiave per lo sviluppo, inteso come aumento della libertà
positiva (nel senso di abilitare le potenzialità dei cittadini) e, quindi
della qualità della vita e, in una parola, della Libertà. I beni
relazionali sono beni caratterizzati dalla gratuità.
Il concetto è stato introdotto una ventina di anni fa. Carole
Uhlaner li definisce come beni che possono essere posseduti solo
attraverso intese reciproche che non possono essere prodotti né consumati
e quindi acquisiti, in modo solitario da un solo individuo, perché
dipendono dalle modalità di interazione con gli altri e possono essere
goduto solo se condivisi. Io credo che il
Mentoring sia il “principe” dei beni relazionali: l’opportunità di
mettere a frutto esperienze e capacità per crescere e far crescere le
persone. L’attuazione
di programmi di Mentoring richiede
passione ed energia. Credo che questa debba essere la propensione di
ciascun associato. Riferimenti
a progetti di mentoring
- Lealmente Oggi purtroppo
più che mai all’associazionismo è affidata la barra del timone di una
società che per vari motivi ha perso la rotta. Dico purtroppo, perché
sono convinta che lo spirito di servizio di cui si fa portavoce e agente
l’associazionismo (e il volontariato in generale) dovrebbe informare la
quotidiana attività economica, politica, manageriale di tutti noi. Non è
così, in particolare c’è una parola che è uscita dal lessico, dalla
mente e dal cuore del mondo lavorativo, economico, politico, aziendale ed
è la parola rispetto, rispetto verso gli altri ma anche verso se stessi,
verso la propria dignità di uomini. A tutti voi,
alle vostre associazioni, a tutti noi, l’augurio di portare avanti
assieme con passione ed energia, idee e azioni che ci facciano convergere
verso un unico comune obiettivo: quello di rimettere sulla giusta rotta
questa nostra travagliata società. www.danielatroina.it Battito d’ali Cortine di ferro contro ogni fede, gli alibi proteggono la tua insicurezza. Ti trastulli parlando dei Papi delle crociate dei manager dell’ingiustizia dei politici della corruzione. Svegliati! Non lasciare che in un battito d’ali il tuo cuore si fermi risucchiando nel silenzio tutti i tuoi alibi. Pubblicata
in Daniela
Troina Magrì Ehi
boy!..and girls Attualità e futuro tra arte e poesia ed
Gangemi 2010
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