Il discorso di Daniela Troina Magrì si dipana attraverso un repertorio di immagini di bellezza, di forza, di agilità, di audacia, di significati allusivi, di immagini ricche per fantasia e s fumature emotive realizzate con grande abilità, e l’invito esplicitato nell’opera che introduce la mostra è certamente quello di fermarsi a leggere, “…tra le righe”,  il linguaggio universale dell’arte. Si tratta di un cammino, curato personalmente dall’autrice,  ricco di colore,  profondo e vibrante come suggeriscono i primi tre acquerelli (Profondità, Stelle colorate, Immensi orizzonti) laddove una profondità infinita attraverso una esplosione di luci e colori si trasforma in una estensione assoluta, immensità che oltrepassa la portata dello sguardo dello spettatore e finisce per inglobarlo. Il percorso della mostra  si articola poi in quattro  sezioni: Elementi, Azioni-emozioni, Sogno, Luce,  fino ad arrivare con l’ultima opera “Omaggio a Turner” a ritrovare nell’Arte una prima logica conclusione di questa tappa veneziana.

La realtà dell’opera d’arte comincia al di la di ciò che di essa è visibile, ed è tutt’uno con il suo significato. La materia della pittura, in primis l’acqua, non è solo un mezzo: è una realtà viva con cui l’artista viene alle prese. Con l’acqua e attraverso l’acqua Daniela sembra cogliere il palpito della natura ed il pensiero si identifica con l’immagine in una successione di metafore attraverso le quali invita alla riflessione.

 

Partendo da Talete per cui l’acqua è il principio di tutte le cose, assimilando la lezione di  Anassimene che sosteneva che per permettere la vita dovevano coesistere anche la terra, il fuoco e l’aria, Daniela scende negli spessori della esistenza per scoprirne e rilevarne valori e ragioni. Passaggi, recentemente pubblicato come copertina di un saggio sull’intercultura è la metafora che, partendo dalla logistica, allude in realtà alla predisposizione allo scambio di competenze e di esperienze che realizzano l’obiettivo della pacifica e armoniosa convivenza delle diversità tra popoli e culture così come nell’acquarello i colori si fondono e si integrano senza perdere lo splendore della loro primaria identità per dar luogo ad un quadro d’insieme armonioso.

 

Dagli elementi naturali alla vita quotidiana fatta di azioni e di emozioni, di battaglie e di mete raggiunte. E anche nelle situazioni più drammatiche la sua pittura comunica un sentimento di quiete, di grandezza un senso di armonia così profonda che sembra quasi di sentire la voce della vita nel mormorio delle onde. L’opera Acqua passata, singolare per il formato basso e lungo, fa da ponte verso la visione dell’artista che vede sempre oltre, dopo i venti di guerra, solchi di luce che preannunciano la pace illuminata da una piccola stella, così lontana così vicina, piccola fiammella che anticipa una miriade di meteoriti festose che si rincorrono e danzano in un grande balletto di luci e di ombre in un cielo azzurro luminoso. Una sinfonia di colori primari, brillanti in uno scenario armonioso che nella sua apparente casualità sembra indicare un percorso stellare.

 

“Nulla si è mai realizzato che non sia stato sognato” ricorda spesso l’artista citando l’architetto Giò Ponti, e veramente da sogno è l’immagine in cui la fusione atmosferica di aria, acqua e luce dona al dipinto un fascino particolare. Venezia avvolta da un’atmosfera sospesa, magica, sfiora l’astrazione: è l’immagine di un sogno o di un ricordo? Sembra l’artista rimanere stupita, in estasi davanti alla bellezza incomparabile della natura, il sole quasi scomparso oltre l’orizzonte e il cielo che si tinge di una esplosione di arancio e di rosa, mentre le nuvole, soffici come zucchero filato, catturano gli ultimi raggi assumendo una luminescenza quasi irreale.           I raggi del sole filtrano dolcemente attraverso una ragnatela di nuvole  lasciando la possibilità di dialogare con l’infinito.

Non è però Daniela una “romantica” sognatrice, nella sua concretezza ingegneristica sa bene quanto sia importante vivere la pienezza di questo mondo ricco di colori come le piume di un uccello, di passioni umane e di valori e ne da testimonianza attraverso i suoi moduli espressivi avallati da una sicura competenza prospettica che brillano di colori vividi manipolati con una luce solare  tra i cui riflessi ognuno può entrare e visitare i mondi del proprio spirito.

 

Chiude la mostra “Omaggio a Turner” che è in realtà un omaggio all’Arte di cui il Maestro fu un grande interprete essendo riuscito, in tutte le sue opere, a trasferire il proprio universo interiore e ad evocare un territorio immateriale senza confini. Così Daniela, attraverso strati sovrapposti di colore, sottili come fili di seta che creano sfumature delicatissime, fa incontrare terra e cielo, tempo ed eternità, il tutto in uno splendore di luce che cattura l’osservatore facendolo sognare.

                                         

 

Casinò di Venezia

Ca’ Vendramin Calergi

4-17 Novembre 2008

 

www.danielatroina.it

 

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