dell’immortalità, uccelli di fuoco,
anime del deserto e scherzi di luce su acque marine. Agli effetti di
dissolvenza luminosa, tra i quali scorgi immagini riconoscibili, fa
riscontro una coordinazione di rimandi che creano lo spazio ed il ritmo
dell’insieme, il tutto unificato da toni vividi e trasparenti. Linee
rette, curve e spirali percorrono la composizione, mentre i bordi sono
spesso tagliati di netto a suggerire il prolungarsi della scena
rappresentata oltre i limiti della tela.
Ed
in queste composizioni, ben strutturate con pochi sapienti tocchi, entrano
scene di genere: mari, strade,
scorci di città che, preziosi nelle inquadrature e nel sistema
compositivo, sono resi vitali dal vigore dei rapporti tra le tonalità
dominanti ed il variare delle pastose e delicate intonazioni del colore.
Ed in questo manifesto amore per la natura, non poteva mancare la
rappresentazione dell’uomo. Il soggetto umano è spesso investigato
dall’artista con pennellate non troppo definite che vanno ad accarezzare
i corpi o i volti. Le figure sono immobili, dominano lo spazio
circostante, sono bloccate in un gesto o in una movenza che le renderà
per sempre immortali.
Vivono sulla tela e sulla carta i riflessi dei soggetti immersi nella luce
o nell’ombra. Così fiori,
mari, terre, animali si snodano davanti agli occhi dello spettatore in
ritmi complessi che dissolvono il motivo centrale, pur conservando
l’unicità della pittura. E poi all’improvviso tutto questo colore,
questo insieme di immagini e di forme sembra smaterializzarsi in un fluido
automatismo dell’inconscio: la figura sparisce, il colore, solo, diventa
padrone dello spazio a rappresentare il fantastico mondo interiore
dell’artista.
Chissà quale sarà il futuro artistico di Daniela, chissà quali strade
sarà ancora capace di percorrere, e dove la porteranno i suoi
camaleontici esperimenti. Per il momento cammina sicura e forte di tutta
quella ricchezza interiore che le tumultua dentro e che, le auguriamo,
riesca a portarla molto lontano.
Rosanna
Fumai
|
|