Servizio televisivo SKY-Odeon-Supernova dedicato alla mostra di pittura "Oltre l'orizzonte" Roma 14 dicembre 2006 "Daniela Troina donna, ingegnere e manager di successo ha esordito nel mese di Dicembre con la sua prima personale di pittura presso il centro Internazionale OAD di via del Corso a Roma. Apprezzata fortemente dal pubblico giunto numeroso alla sua prima personale l'artista ci dimostra che la pittura è un mezzo per parlare, per sentire, per esprimersi. "Oltre l'orizzonte" nasce dalla personale convinzione che l'orizzonte non deve essere un confine ma basta camminare con impegno ed entusiasmo per vedere dischiudersi davanti a sé nuovi coloratissimi mondi." Intervista a Daniela Troina D : Ingegnere, ricordo che Lei è intervenuta pochi anni fa ad una trasmissione televisiva ad una trasmissione Odeon in veste di Direttore IBM e ci ha parlato di informatica, innovazione tecnologica, di progetti per la Pubblica Amministrazione, oggi invece la troviamo qui in via del Corso per la sua prima mostra personale. Un bel cambiamento, no? R: E' un cambiamento relativo, io credo fortemente nella centralità della persona umana indipendentemente dall'attività che viene svolta. Un manager ha responsabilità civili, sociali, nei confronti dei propri collaboratori, nei confronti del mondo in cui vive, nei confronti dell'azienda che deve produrre profitto per creare nuova occupazione e quindi per far sì che possa migliorare la vita nel territorio sul quale opera. Tutti questi valori li ritroviamo nell'attività dell'artista che, forse più degli altri individui può precorrere i tempi e può contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone su quel territorio. Quindi il cambiamento è forse significativo dal punto di vista esteriore, dal punto di vista dell'attività svolta ma i fondamenti, le basi sono esattamente le stesse: mettere cioè la propria capacità, la propria esperienza, la propria visione del mondo al servizio della società nella quale si opera. Ho iniziato a dipingere da bambina. Il momento che vorrei ricordare è quello del regalo che ho ricevuto per i miei dodici anni dai miei genitori: una bellissima scatola di legno con delle tempere, e, da allora, ho sempre amato nei momenti di tempo libero dedicarmi alla pittura. E' esposta proprio in questa mostra una delle mie opere d'infanzia: "il vecchio con le bambine" che ho realizzato quando avevo tredici anni. Ho tenuto molto che fosse presente qui perchè segna un po' l'inizio di un percorso che giunge oggi a questa mia prima mostra personale. Nella galleria vedrete le opere realizzate prevalentemente negli ultimi due anni: 2005 e 2006. D : Oltre l'orizzonte: questo è il titolo della sua prima personale: come mai questo titolo? R: A tutti sarà capitato di guardare l'orizzonte stando fermi, e ci è apparso come una linea fissa: che fosse la linea del mare o fosse la linea di una montagna, di un prato ci è sembrata come un confine, un limite. Nel momento in cui invece si comincia a camminare, questo orizzonte si apre: se si è in montagna si schiudono prati, alberi, ruscelli, se si è al mare ci appaiono delle isole che poi prendono dei contorni via via più definiti e danno il senso che al di la di quell'orizzonte c'è veramente qualcosa di altro, e io credo che camminando con impegno ed entusiasmo, così come ho scritto nella cartolina che distribuisco ai passanti e a coloro che vengono a visitare la mostra, oltre l'orizzonte ciascuno di noi deve trovare con ottimismo e fiducia il suo futuro. D : Come spiega il grande successo di pubblico che ha ricevuto questa mostra? R: Sono felice che sia stata visitata da così tanti passanti, turisti, amici, conoscenti. Credo che ciascuno di loro abbia riconosciuto un po' se stesso nei miei quadri. Io cerco di trasferire la mia gioia, la mia serenità, il mio ottimismo nei confronti del mondo. Credo che ciascuna delle persone, guardandoli, ritrovi quello stato d'animo che mi ha condotto a realizzarle. D : Ormai sono due anni che Lei frequenta l'Accademia di Belle Arti, come mai? R: Devo dire che ci sono due motivi che mi hanno spinto ad iscrivermi all'Accademia di Belle Arti ed a superare insieme agli altri studenti gli esami di ammissione. Il primo motivo forse discende anche dalla mia esperienza ingegneristica, dalla necessità che credo ciascuno di noi abbia di costruire una professionalità. Credo che per poter lavorare in un campo bisogna avere, comunque, delle competenze specifiche. L'esperienza personale certamente aiuta, ma sicuramente la frequenza dell'Accademia e quindi di corsi strutturati credo possa contribuire ad accrescere la professionalità. C'è, in realtà, anche un secondo motivo per il quale mi sono iscritta all'Accademia di Belle Arti e sono felice di frequentarla ed è che a me piace molto: mi piace frequentare l'Accademia, avere contatti continui con i miei colleghi più giovani e meno giovani che sprizzano creatività da tutti i pori, con i quali confrontarsi e confrontare i risultati delle proprie attività, con i quali condividere anche dei successi sia negli esami sia nella realizzazione di quegli elaborati che insieme realizziamo durante il corso di studi. D : Ha ancora qualche sogno nel cassetto che vuole esaudire? R: Il mio oltre l'orizzonte penso debba essere costruito giorno dopo giorno. Sicuramente penso che mettere a frutto l'esperienza manageriale costruita in venticinque anni di attività, associarla alla creatività e all'affinamento della conoscenza del mondo dell'arte e associare questi due valori alla spinta forte che sento, come individuo presente nella società, a creare valore per gli altri, ecco sono tutti ingredienti che io vorrei mettere a servizio di una città un giorno. Chissà! |
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