Ricette pratiche per un'armoniosa vita coniugale     

di 

Padre Renzo 

 

Il matrimonio è come una barca che porta due persone in mezzo al mare in burrasca: è sufficiente un solo colpo di remo sbagliato, inopportuno, da parte di una delle due persone e la barca vacilla, può anche affondare. Sposarsi è facile, ma vivere bene insieme è un'arte che dura tutta la vita.

Mi permetto di suggerire alcune ricette pratiche per aiutarvi a costruire insieme un'armoniosa e felice vita coniugale.

 

L'ARTE DELLA ARMONIA MATRIMONIALE

CIO' CHE DEVE FARE LUI PER LEI

CIO' CHE DEVE FARE LEI PER LUI

RICETTE PRATICHE PER EDUCARE UN FIGLIO

COME SI ALLEVA UN DELINQUENTE

DECALOGO DEL FIGLIO

CHE COSA SI ATTENDONO I FIGLI DAI GENITORI

 

L'ARTE DELL'ARMONIA MATRIMONIALE

Tutti e due i coniugi devono sentirsi impegnati nel costruire l'armonia coniugale e considerare la loro unione come l'occupazione principale ed insostituibile del loro vivere insieme. Il matrimonio non è un avvenimento in più della vita, ma è la vita stessa.

L'arte dell'armonia coniugale deve iniziare fin dal primo giorno di nozze. Il matrimonio è la nascita della vita a due ed ogni nascita è un inizio che va curato, educato, abbellito... E' una palestra continua.

E' necessaria per tutti e due i coniugi tanta umiltà. Quando un marito si vanta di essere capace di tutto e di non sbagliare mai; quando la moglie si crede una superdonna, indispensabile e superiore a tutti, state pur certi che in quella famiglia non regna la pace.

Punto di partenza per ogni intesa è il rispetto reciproco. Ognuno, pur in mezzo a tanti difetti, ha tante buone qualità ed ha la possibilità di diventare sempre migliore. I coniugi devono cercare, prima di tutto, il lato positivo del loro consorte e quindi osservare e apprezzare ciò che li unisce e non ciò che li divide.

Occorre sapersi prendere e comprendere. Comprendere vuol dire: conoscere i limiti di ciascuno; sospettare che dietro certe reazioni improvvise c'è qualche altro motivo; non giudicare subito il coniuge se ha sbagliato in qualche cosa o ha avuto una giornata nera.

Il matrimonio è vocazione anche alla pazienza. Non bisogna fare i tragici per ogni piccolo equivoco o dolore che possa capitare. In ogni apprendistato ci vuole, prima rodaggio, poi flessibilità e capacità di adattamento alle varie situazioni. "Prima del matrimonio tenete gli occhi aperti; dopo chiudetene uno" (B. Franklin)

Comunicate, dialogate, parlate. Non è facile dialogare. Il dialogo fiorisce tra persone che si confrontano senza il desiderio di vincere o, peggio, umiliare l'altro. Nel dialogo non esise il vincitore e non esiste neppure il vinto. Il dialogo serve per capirsi e per aiutarsi.

Un altro mezzo molto efficace di armonia coniugale è la buona volontà di cambiare opinione o giudizio qualora risulti in modo chiaro e lampante che è sbagliato. Riconoscere i nostri errori è principio di saggezza e maturità; sbagliare è umano, perseverare nell'errore è diabolico.

Ma è soprattutto l'amore ciò che unisce i cuori degli sposi. L'amore vero incomincia quando non si attende nulla in cambio. Il fuoco dell'amore si conserva solo se lo si alimenta. Se non vi è circolazione di amore, si spegne l'entusiasmo, sparisce la gioia, si uccide la vita.

CIO' CHE DEVE FARE LUI PER LEI

I coniugi non devono avere troppa paura se fanno, di tanto in tanto, qualche litigio. La discussione non è, di per sé, un brutto segno dell'amore; gli ostacoli appartengono alle dimensioni della vita, all'esercizio e alla dinamica della propria libertà. Ciò che uccide l'amore è l'indifferenza.

Occorre essere sempre uniti nei valori importanti: fede, educazione dei figli...; liberi nelle cose secondarie: moda, divertimenti, amicizie...; ma in tutto deve prevalere l'amore.

Non litigare a sera quando si è stanchi e già innervositi per tante cose subite durante la giornata. Se capita il contrasto e la discussione diventa troppo accesa, è cosa molto indovinata saperla ridimensionare, per esempio, per mezzo del silenzio da parte di un coniuge, oppure, di comune accordo, parlarne il giorno dopo o in un'altra occasione propizia.

Comunque: non alzate mai la voce. Urla chi ama di meno; sbraita chi ha argomenti poco validi. La verità non va sbattuta in faccia: essa è come la luce che penetra dolcemente e solo così può convincere.

È da persone mature, essere capaci di ascoltare prima di rispondere. Ascoltare vuol dire rispetto per l' altro e quindi amore. Solo con l' arte dell' ascolto ci rendiamo idonei a rispondere secondo verità, evitando di allargare i punti di frizione fino all'infinito.

Non confidare ai propri parenti le divergenze e le liti. I parenti non farebbero altro che complicare la matassa della lite, sollevando un polverone di giudizio pro o contro, da rimanerne tutti quanti sommersi.

Non dobbiamo avere ragione ad ogni costo, stravincere. Impariamo da. gli animali i quali cessano di lottare contro l' avversario quando questi si arrende.

Non fermarsi troppo a piagnucolare sulle cose che non vanno, ma cercare di trasformare il male in bene.

Dopo di aver detto ciò che si doveva esprimere e correggere, è molto salutare per i coniugi farci una risatina sopra come per convincersi che, in fin dei conti, ciò che vale è solo volersi bene.

Tutti gli sforzi per evitare o diminuire i litigi e i contrasti saranno quasi inutili e inefficaci se i coniugi non avranno una forte base spirituale e religiosa. Saranno le virtù della bontà, della sincerità, dello spirito di sacrificio e del perdono; saranno la fede, la speranza e l' amore; sarà principalmente la convinzione che Dio vede e ci ama, ciò che costituirà la soluzione pacifica e pacificante di qualsiasi contrasto fra marito e moglie. Solamente Dio è la soluzione di quei problemi che sembrano non avere alcuna soluzione

"Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non rendete a nessuno male per male. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti" ( S. Paolo ).

CIO' CHE DEVE FARE LEI PER LUI

È bene, anzitutto, che la donna abbia coscienza della sua potenza di donna. L'avvenire dell'uomo è la donna; la storia poggia sulle ginocchia della madre. Se l'uomo fa le opere, la donna fa gli uomini.

La donna non tralasci di essere "il sole della famiglia" e la "regina della casa". Il marito ha bisogno, tornando a casa, di trovare la sua donna che lo ricarica e di sapere che c'è un cuore che lo aspetta.

La moglie, però, non deve abusare di questo bisogno dell'uomo per renderlo schiavo. Questa minaccia può venire dal fatto che la donna è possessiva per natura. L' amore è anche libertà per l' amato.

Fra le cose più importanti che una buona sposa non dovrà mai dimenticare è che l'uomo si carica di nervosismo più facilmente di lei. Per questo, quando torna dall'ufficio o da un lavoro impegnativo, sente il bisogno di rilassarsi, distendendosi in qualche poltrona. Ora, se la moglie ignara di tutto questo, invece di accoglierlo in casa con il suo sorridente affetto, incominciasse subito a raccontargli i contrattempi della giornata o le cose meno belle che sono capitate ai bambini, ella non farebbe altro che mettere una bella ipoteca per un solenne litigio, che può esplodere anche durante i pasti.

Ogni saggia moglie non fa fatica a convincersi che suo marito, per quanto buono e degno, può essere un gran distrattone. Tenete dunque presente spose, che se in un giorno speciale, come un compleanno ecc. ..., voi aspettate dal vostro sposo una più forte manifestazione di amore o di comprensione ed invece lo vedete assente mille miglia, non dovete pensare subito a cattiveria o noncuranza: è, di solito, solo distrazione, è allergia alle sfumature sentimentali.

L 'uomo è meno forte di quello che possa sembrare, anche se fuori è stimato e onorato per la carriera e per i suoi interventi operativi. Pure lui ha continua necessità di delicatezza, di affetto, di simpatia, di essere messo al centro del cuore. La moglie deve sapere tutto questo. Se ogni sposa riuscirà a far sentire a suo marito che egli è al centro di tutte le sue attenzioni, ciò servirà a renderlo più forte, più "uomo".

RICETTE PRATICHE PER EDUCARE BENE UN FIGLIO

L'opera educativa comincia dal seno materno: se aspetti più tardi hai perso la gara più importante della tua vita di genitore.

Ricorda che tuo figlio comincia a capire molto prima di quanto tu creda e quando questo sia avvenuto non lo saprai mai.

Previeni il male con la vigilanza più attenta per non doverlo reprimere quando sarà troppo tardi. Chi previene si fa amare, chi reprime si fa odiare.

Non sgridare e non castigare con rabbia se ha sbagliato, ma convincilo del suo errore con il ragionamento più sereno e affettuoso.

Non concedere tutto per esagerata tenerezza di cuore, perché chi dà vizi li dovrà poi mantenere.

Non dire mai di sì quando devi dire di no; non dire mai di no quando puoi dire di sì. Nel sì e nel no i genitori devono essere sempre d'accordo.

Non raccontare frottole di fronte alle domande difficili di tuo figlio. A lungo andare non ti crederà più. Sii sincero sempre nel modo più prudente e conveniente.

Non dire: "Devi essere onesto". Da' tu l'esempio dell'onestà più cristallina nelle parole e nei fatti e tuo figlio si specchierà in te.

Ricorda che tuo figlio amerà Dio nella misura in cui lo ami tu: amerà te nella misura in cui amerà Dio.

Non escludere Dio dalla vita di tuo figlio, perché commetteresti un furto a suo danno. Donando Dio a tuo figlio, il tuo dono si ripeterà ogni giorno nella vita di tuo figlio, anche al di là del tuo tempo.

COME SI ALLEVA UN DELINQUENTE

La Direzione di Polizia di Huston, nel Texas, ha pubblicato questo codice affinché i genitori ne facciano argomento di concreta riflessione.

Fin dai primi anni, date sempre a vostro figlio tutto quello che vuole, in questo modo egli crescerà convinto che tutto il mondo deve essere ai suoi piedi!

Se dice parolacce, ridete! Così egli si crederà molto spiritoso.

Non preoccupatevi di dargli una formazione spirituale, tanto, quando sarà grande, sceglierà da se la religione che gli pare.

Provvedete voi a riordinare tutto ciò che egli butta all'aria; crescerà con l'impressione che sono sempre gli altri i veri responsabili.

Non sgridatelo mai! Non avvertitelo mai: "Questo è male", altrimenti potrebbe sorgere in lui un complesso di colpa.

Da grande, quando per qualche grossa bravata incapperà nel Codice Penale, sarà convinto di essere una vittima della società.

Lasciategli leggere e vedere tutto quello che vuole: si convincerà che solo il corpo ha bisogno di pulizia, mentre lo spirito può ben avvoltolarsi nell'immondizia.

Non insegnategli mai che il vero amore esige anche i rimproveri (anche se vi costano).

Non insegnategli mai che l'amore è anche sacrificio e fatica, ginnastica continua contro l'egoismo.

Non allenatelo mai alla minima fatica ed al minimo sforzo: deve crescere nella bambagia; per lui dovrà sembrare tutto facile.

Quando da solo si stupirà per la scoperta che la vita non è sempre facile e si accorgerà del vostro inganno, siate pronti ad accettare il suo risentimento, che si tramuterà in odio verso di voi che l' avete ingannato.

Preparatevi a una vita di lacrime, l'avrete senz'altro!

DECALOGO DEL FIGLIO Va di moda, oggi, processare padri e madri. Se il ragazzo sbanda, la colpa è dei genitori; se non cresce educato, la responsabilità è di chi l'ha messo al mondo. Insomma, padri e madri sono i primi a ricevere le pietre. E i figli? Tutti innocenti i figli? Perché non dovrebbero ritenersi anche essi responsabili della riuscita della famiglia? E' vero che padre e madre hanno i loro doveri, ma è pur vero che i figli hanno i loro obblighi.

E allora tu figlio:

Sèntiti responsabile della felicità della famiglia in cui vivi. La famiglia è un impegno da portare avanti tutti, non una mucca da mungere o un nido da sfruttare.

Sappi che anche mamma e papà sono esseri umani: hanno i loro momenti di debolezza, di noia, di stanchezza.

Aiutali ad imparare a fare i genitori. Certo che lo puoi! Con la dolcezza, con la comprensione, approfittando dei momenti di calma, che vi sono sempre in ogni famiglia, per parlare dei tuoi problemi. Vedrai che vi capirete ed insieme imparerete: loro ad essere più genitori, e tu ad essere più figlio.

Parla! Dialoga! Comunica! Spesso il silenzio e l'indifferenza feriscono più della parola. Arrivi a casa, mangi... tutto in silenzio. Finito il pasto, esci senza parlare, senza guardare in faccia. Ti pare onesto? I genitori hanno diritto, almeno, alla stessa cortesia che dimostri con gli amici!

Non considerare il papà come un portafoglio e la mamma come una serva.

Non accorgerti solo quando la minestra è salata, ma anche quando è buona, per dire "grazie". I genitori hanno bisogno di tenerezza: "ciao", "come va?", "se non vi dispiace", "vi telefonerò senz'altro…"

Non essere crudele ritornando a casa troppo tardi. E' vero che loro potrebbero dormire, ma sai bene che non è facile comandare al cuore. Già hanno passato tante notti insonni quand'eri bambino, quand'eri malato; non è giusto che ora, mentre tu scoppi di salute, passino altre notti solo per il tuo eccessivo divertimento. Non è giusto che i genitori soffrano di "mal di figlio".

Ascoltali nelle questioni importanti: "...nella vita vorrei fare questo... So bene che tocca a me decidere, ma desidero avere il vostro parere…"

Non essere brevissimo solo quando telefoni dalla cabina ("Non ho più gettoni") e lunghissimo quando telefoni da casa. .Non essere come il pagùro bernardo che vive sfruttando le risorse altrui. A un certo punto ti deve pur venire in mente l'idea di mantenerti da solo! Un po' d'orgoglio, via! Troppo comodo farsi mantenere in eterno!

Segui questi consigli non ti capiterà di sentire poi il dovere di chiedere scusa alla fotografia dei tuoi genitori quando alla loro morte ti accorgerai quanto di grande di nobile di buono hai perso!

CHE COSA SI ATTENDONO I FIGLI DAI GENITORI 

Da un 'inchiesta fatta a migliaia di giovani, queste sono le risposte:

Tra voi e i vostri figli regni il dialogo più sincero.

Rispondete sempre alle loro domande.

Mostratevi con loro di umore e di amorevolezza costanti.

Non dite mai cose non vere.

Dimostrate per tutti i figli uguale affetto.

Accogliete gli amici dei vostri figli come accogliete i vostri.

Non rimproverate ne punite vostro figlio alla presenza di altri ragazzi.

Fate risultare le buone qualità dei vostri figli e non mettete troppo in evidenza i loro difetti.

Siate vicendevolmente indulgenti tra voi due e non bisticciate mai in presenza dei figli.


 

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