Daniela Pittrice di Lilia Correnti
Baudelaire, che, a differenza della maggior parte
degli scrittori suoi contemporanei, sottolineava il valore in sé del linguaggio,
del colore e della forma e credeva profondamente che la bellezza in arte fosse
fine a se stessa, poteva scrivere: “E’ stato spesso ripetuto: lo stile è
l’uomo; ma non si potrebbe altrettanto dire la scelta dei soggetti è l’uomo?
E’ vero! Daniela è un’artista che rappresenta la
natura nella maniera più “sensitiva” possibile, cattura in essa il ritmo dei
suoi cambiamenti di luce e delle stagioni. Ha una forte personalità ed uno
spirito indipendente. Raggiunge attraverso i suoi dipinti una quiete ed una
serenità interiore che vuole trasmettere. Questo vuole essere il suo messaggio.
La sua pittura (possiamo sicuramente affermare) è trasfigurazione del
sentimento e del pensiero in immagini. Trasmette la sensazione di un momento,
un’emozione sottile e spontanea che corrisponde alla sua pittura fresca e
veloce. Le sue opere attraggono per il colore, il disegno, il tocco e
l’espressione; colpiscono l’osservatore attento per le immagini ricche, più di
quanto non si creda, di contenuto allusivo.
L’attività artistica è, per lei,
espressione spontanea di sensazioni
intense dove si realizza liberamente e profondamente, dove esprime tutta la sua
fantasia e sensibilità. Da qui l’importanza attribuita al segno, al tratto attraverso
cui riesce ad affermare la sua individualità.
Le sue opere sono caratterizzate
da un cromatismo acceso: dipinge con una rapidità, sicurezza, incredibili, in
una specie di automatismo del suo inconscio. Il gesto del dipingere sembra
quasi involontario simile a quello di un pianista che improvvisa mentre pensa
ad altro. Daniela è artista: sente, infatti, dentro di sé tutto un mondo di
forme e di immagini, un mondo anche fantastico che le tumultua dentro, si fa
signore della sua anima e si realizza poi, impaziente di uscire fuori, nei suoi
quadri pieni di colore e di armonia. Si comprende allora Schelling che diceva
che l’arte nasce allo stesso tempo dalla libertà e dalla necessità, dalla
coscienza e dall’incoscienza. L’artista crea in modo cosciente e soggettivo
l’opera d’arte ma al tempo stesso crea un oggetto che sfugge immediatamente
alla sua intenzione ed al suo controllo, che è autonomo ed indifferente al
creatore e proprio in questo ha fondamento il valore assoluto dell’opera d’arte.
L’artista secondo Schelling è spinto alla sua creazione da una forza inconsapevole
che lo ispira e lo entusiasma.
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